È stato firmato nella sede della Confesercenti di Grosseto, il protocollo d’intesa tra l’associazione di categoria degli esercenti e il Biodistretto Colline della Pia. La firma sancisce una collaborazione che vuole valorizzare l’enogastronomia locale.
«Questa è una grossa opportunità, sia come associazione del tortello maremmano, sia come comune di Gavorrano perché va nella giusta direzione di unire da una parte agroalimentare e dall’altra il turismo» afferma Massimiliano Mei vicepresidente Confesercenti e presidente Fiepet.
«C’è un tipo di turista che viene apposta sul territorio, non solo per il mare, ma per assaggiare prodotti locali e assaporare le atmosfere, le tradizioni, che restano fissate nella mente. È un turista che non ha fretta, ma che vuole assaporare e gustare, e va spesso alla ricerca delle tradizioni e della storia di un prodotto, come il tortello maremmano. Questo, secondo me, è il turismo del futuro, ragionato, a misura d’uomo e che va coltivato e incentivato».
«Confesercenti Grosseto da quasi un decennio si distingue nel territorio maremmano per la proposta di iniziative di valorizzazione enogastronomica attraverso le imprese della ristorazione associate – afferma il direttore provinciale Confesercenti Andrea Biondi -. Intendiamo così valorizzare le produzioni vitivinicole ed agroalimentari locali all’interno dei menù proposti dalle imprese associate, oltre alle esperienze organizzate dagli associati in collaborazione con le aziende che compongono l’associazione Bio Distretto Colline della Pia; ci prefiggiamo infine l’obiettivo di incrementare i flussi turistici nei borghi e nelle località prossime alle zone di produzione, ove operano le attività commerciali associate».
«Sono le passioni che muovono le persone – afferma il presidente del Biodistretto Adriano Baiguini -. Il primo turismo della storia è stato quello religioso (ad esempio la via Francigena) e funziona ancora oggi come avverrà a Roma con il Giubileo. Comunque, qualunque sia il motivo per cui arrivano qui, tutti finiscono a tavola. L’enogatsronomia può però diventare anche il motivo del viaggio, e quando si arriva in un posto dobbiamo trovare un prodotto che caratterizzi quel luogo».
«La Toscana è celebre per le città d’arte, ma dopo i turisti si fermano volentieri nelle nostre campagne. Quello che noi vogliamo è trattenere il reddito sul territorio, valorizzando la nostra filiera dobbiamo spingere chi viene a spendere qui così da trattenere valore e creare benessere».
Poi Baiguini sottolinea: «Se la produzione locale viene consumata sul territorio è un vantaggio per tutti: dal produttore al ristoratore. Acquistare localmente significa non dover fare magazzino, ad esempio, e avere i prodotti che mancano in tempi ristretti: se la filiera si accorcia è un vantaggio per tutti, e tratteniamo valore sul territorio».
Il comune capofila del Biodistretto è il comune di Gavorrano.
«Questo riconoscimento del Biodistretto da parte della regione è una soddisfazione – afferma Francesca Mondei, assessore al turismo del Comune di Gavorrano -. Questa sinergia tra soggetti differenti riesce a mettere in campo un modello che risponde anche agli studi sui flussi turistici, una risposta ai desiderata dei turisti stessi. Il turismo enogastronomico è in terza posizione rispetto alle varie diversificazioni del turismo e noi vogliamo svilupparlo quanto più possibile. Abbiamo già avuto riscontri positivi con l’adesione di 20 aziende e con alcuni tour operator stiamo costruendo dei pacchetti ad hoc».
«Questo è un accordo strategico al servizio del territorio e delle aziende – le fa eco Daniele Tonini, assessore all’agricoltura del Comune di Gavorrano -. Ci permette di sviluppare maggiormente la conoscenza del territorio e dei suoi prodotti, creando ulteriori forme di turismo, e valorizzando anche prodotti di nicchia perché sulle tavole arrivino prodotti che qualificano il distretto. Io sono molto fiducioso che questo accordo porti prestigio, benessere e qualità».
Infine il presidente del Biodistretto ha presentato il logo di un’iniziativa “A tavola con Colline della Pia” iniziativa che verrà sviluppata con i ristoratori locali «Così da traghettare i prodotti nelle cucine degli chef. Faremo delle serate dedicate, in cui le aziende faranno conoscere la produzione. Il progetto è finanziato dal Far Maremma».