Confesercenti su Street food a Follonica: «Sconcertati. Così si penalizzano gli esercenti locali»

ricci biondi mei

FOLLONICA – «Sconcerto e disappunto» così gli esercenti follonichesi hanno accolto la notizia di una seconda edizione dello Street food festival in piena estate. Anzi, nei giorni più importanti, turisticamente parlando, dell’estate: dal 16 al 20 agosto.

Confesercenti, interpretando la voce degli operatori turistici, associati e non, era già stata molto critica nei confronti della prima edizione, a luglio, ancor più oggi.

«In una stagione estiva che si sta dimostrando di vacche magre, dove le presenze turistiche (poche o tante, i conti è giusto farli a fine estate) mostrano una contrazione della spesa media, penalizzando soprattutto i pubblici esercizi impegnati nella somministrazione – affermano Andrea Biondi, direttore provinciale Confesercenti, Massimilino Mei, presidente Fiepet e Alessandro Ricci, presidente Confesercenti Follonica -, è incomprensibile organizzare due edizione dello stesso evento, creando per la seconda volta un’occasione di concorrenza nei confronti degli stessi operatori locali che, con il loro lavoro quotidiano, contribuiscono a strutturare l’offerta commerciale della città in qualità di destinazione turistica, ed a contribuire, attraverso i tributi corrisposti, al sostentamento dei servizi cittadini».

«Tra l’altro questo genere di appuntamento, in questo periodo dell’anno, non ha nessun impatto positivo rilevante nel richiamare un numero maggiore di presenze a Follonica, ma contribuisce esclusivamente ad erodere gli incassi degli esercenti stabili, nell’unico e più importante ponte festivo dell’estate, quello di ferragosto: probabilmente l’unico momento di sold-out in un’estate di presenze mordi e fuggi».

«Non comprendiamo la scelta dell’amministrazione comunale di agevolare l’ingresso di operatori esterni – proseguono Biondi, Mei e Ricci -, invece di valorizzare gli esercenti locali con appuntamenti enogastronomici fuori dai mesi di luglio e agosto, così da raggiungere l’agognato obiettivo di allungamento della stagione estiva. Operatori esterni che, partecipando ad una manifestazione temporanea, vanno in deroga al regolamento comunale per il rumore, non affrontando un costo che ogni attività di somministrazione deve sostenere, per non parlare della Tari per lo smaltimento dei rifiuti prodotti».

«Oltre le sagre non regolamentate, tema annoso spesso non affrontato dagli enti locali per non inimicarsi le associazioni locali organizzatrici, adesso ci troviamo a registrare una nuova formula di concorrenza atipica per i pubblici esercizi:la migrazione nella città del Golfo di operatori esterni ai quali la stessa Amministrazione comunale apre le porte della città, in barba a chi investe nelle proprie attività in loco. Nel frattempo – conclude Confesercenti – la nostra associazione di categoria continuerà la propria decisa azione sindacale in difesa degli esercenti locali».