Doggy bag: la riflessione e l’intervento di Massimiliano Mei «In molti già lo fanno»

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“La doggy bag? È già una realtà: non penso ci siano ristoratori che negano la possibilità di portarsi a casa eventuali avanzi. La verità però è che pochi clienti chiedono di farlo: imporre multe a un ristoratore che ha finito le vaschette di alluminio non cambierà la situazione?”.

Così Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi Confesercenti, commenta la proposta di legge – primo firmatario il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta – presentata il 10 gennaio, presso la Sala stampa della Camera dei deputati.

“Ridurre gli sprechi è nell’interesse di tutti: dell’ambiente, dei consumatori e anche dei ristoratori. Per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna lavorare sulla promozione di comportamenti e strategie antispreco. Un impegno che ci prendiamo volentieri: proporremo ai nostri associati di esporre nei loro ristoranti cartelli che invitino i clienti a chiedere la doggy bag. Ma occorre chiarire in modo definitivo le responsabilità: una volta usciti dal ristorante, spetta ai clienti conservare correttamente gli alimenti”.

“In molti ristoranti tra l’altro la doggy bag c’è già. In pizzeria ad esempio li mettiamo direttamente nei cartoni della pizza – afferma Massimiliano Mei presidente provinciale Fiepet Confesercenti -. Quel che non ha senso è obbligare gli esercenti ad un tipo specifico di confezionamento, caricandoli così di ulteriori spese e imposizioni. L’importante è che siano disponibili a farlo. Quando uno si porta via i propri avanzi, in genere in pochi minuti è a casa. Non possiamo farci carico della conservazione: la responsabilità, a quel punto, passa in capo al cliente che se li porta via”.