Il calo delle bollette potrebbe aiutare la ripresa dei consumi. Lo afferma Confesercenti che sottolinea: «Le risorse liberate potrebbero essere reinvestite per la spesa delle famiglie».
Se nel corso del 2023 le tariffe di luce e gas si dovessero ridurre del 40%, come ipotizzato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, la spesa complessiva sostenuta dalle famiglie per le utenze domestiche passerebbe in media da 2.950 euro a 1.780 euro l’anno per famiglia.
Le risorse così liberate potrebbero dunque imprimere un’accelerazione ai consumi delle famiglie, ancora al palo nel 2023. Nell’anno in corso la spesa media mensile familiare, in termini reali dovrebbe crescere infatti solo del +0,6%, pari ad appena 14,6 euro in più al mese.
Tra l’altro la Toscana rientra tra le regioni che nel 2023 registrerebbero una spesa media mensile familiare più alta dei 2.442,5 euro medi nazionali. Anzi, Il gap rispetto ai livelli pre-pandemici è particolarmente accentuato proprio in Toscana (-238euro).
«Se il taglio alle bollette non dovesse verificarsi la maggior parte del budget dei cittadini, nel 2023, verrà assorbita dalle spese per l’abitazione e per le utenze domestiche – prosegue Confesercenti -: casa e bollette assorbiranno, in media, il 45,8% del bilancio familiare, lasciando spazio a poco altro. Se si considerano infatti le spese alimentari (17,3%), per l’abbigliamento (3,4%) e per salute (3,9), infatti, la quota della spesa complessiva assorbita dalle voci obbligate è addirittura del 70,4%. Appena 7 euro su 100, in media, sono destinati alle spese ricreative: spettacoli e cultura (3,4%) e turismo e ristorazione (3,6%)».
«Se confermato il calo delle bollette potrebbe invertire la tendenza, anche se servono interventi che aiutino gli italiani a recuperare il potere d’acquisto già perduto. In particolare, sarebbe necessaria una misura per detassare gli aumenti retributivi: in questo modo si aiuterebbero le imprese a procedere ai rinnovi dei contratti nazionali, dando una spinta ai salari ridotti dall’inflazione energetica» conclude la nota.
«Con la riduzione delle bollette ci sarebbe un rallentamento dell’inflazione; il che farebbe vedere una luce in fondo al tunnel per la capacità di spesa in caso di adeguamento degli stipendi.
Il prezzo delle bollette troppo alto porta infatti all’aumento di tutti gli altri prezzi, compreso l’alimentare» afferma Massimiliano Mei presidente provinciale Fiepet.
«Nonostante la grande crisi ancora una volta il tessuto produttivo ha retto abbastanza bene pur bruciando un sacco di risparmi che erano già all’osso con le precedenti crisi.
Se ci sarà una diminuzione c’è da sperare che il peggio sia alle spalle mentre se i prezzi restano alti le conseguenze incideranno nuovamente sul tessuto commerciale».