Piano del traffico, parcheggi, spiaggia, sviluppo economico: un successo il convegno Confesercenti a Follonica

convegno turismo follonica Ricci

FOLLONICA – Una città che guarda il mare con lo sguardo rivolto verso l’entroterra. Così è stata definita Follonica nel convegno voluto da Confesercenti per analizzare il futuro della città del Golfo come destinazione turistica e capofila dell’ambito Maremma nord. A coordinare l’incontro il direttore Confesercenti Andrea Biondi. (QUI TROVATE LE SLIDE DESTINAZIONE FOLLONICA)

«Il partecipato convegno organizzato a Follonica dalla presidenza comunale di Confesercenti Grosseto, vuol essere il via ad un percorso di confronto pubblico, per condizionare il futuro governo cittadino a favore dello sviluppo turistico della città del Golfo. Confesercenti ha dimostrato di avere la capacità per svolgere un ruolo determinante, e si propone come interlocutore a favore del territorio per tutti gli altri soggetti attivi nella città di Follonica e non solo, a difesa degli interessi delle categorie che rappresentiamo» affermano Giovanni Caso e Alessandro Ricci, rispettivamente presidente provinciale e cittadino di Confesercenti.

Sicuramente il turismo balneare è la componente più significativa per cui un turista sceglie Follonica, per questo la difesa dell’arenile è fondamentale. Per questo «L’Amministrazione comunale di Follonica dovrebbe dotarsi di un suo progetto pluriennale di riprofilatura degli arenili, che riguardi tutta la costa del Comune. Sia per pianificare apporti di materiale ove necessario, sia per poter intervenire prontamente qualora si verifichino sulla costa situazioni d’emergenza. Sarà così anche più semplice utilizzare le risorse regionali, come anche sviluppare partnership pubblico/privato con gli operatori» afferma Confesercenti.

Convegno follonica turismo 2

«Oltre all’ottimo lavoro svolto dai balneari sarebbe auspicabile arricchire la spiaggia libera con servizi (anche a pagamento) come docce, oltre a sistemi che garantiscano la fruizione in caso di disabilità. Il modificarsi del clima rende auspicabile l’allungamento della stagione, magari favorendo attività sportive o di benessere nei mesi autunnali» auspica Confesercenti che ha raccolto istanze e richieste di soci ed esercenti.

In collaborazione con l’istituto tecnico turistico di Follonica è stato promosso uno studio ed elaborato un report sull’offerta turistica sottolineando punti di forza delle strutture ricettive (vicinanza a mare o al centro, personale qualificato e pulizia) e punti deboli (carenza parcheggi, e connessioni a internet inadeguate le principali). Gli studenti hanno anche analizzato la presenza sui social delle strutture scoprendo che il 64% ha una pagina Facebook, il 42% instagram e ben il 33% non usa i social (QUI IL REPORT DELLA SCUOLA).

«Stanno venendo fuori alberghi di alta qualità; era tanto non si aprivano alberghi a Follonica» afferma Claudio Saragosa. «Il rapporto con le seconde case è però di uno a cinque cosa che comporta un’accoglienza non strutturata. La stagione va da giugno a settembre ma non si può pensare che le nostre strutture lavorino per soli quattro mesi l’anno».

«L’analisi Confesercenti è totalmente condivisibile – afferma l’assessore Alessandro Ricciuti – . Qual è il più grosso problema di Follonica? La gente dirà i parcheggi. Ma in realtà è più in generale il piano del traffico che poi ricomprende la ciclabilità, i percorsi… siamo alla vigilia dell’arrivo della ciclovia tirrenica. Abbiamo fatto un esperimento con l’utilizzo di un servizio di mobilità alternativa, il Nautilus. Cambiano le stagioni, diamo la possibilità di stare aperti a ottobre, alle strutture non conviene? Facciamo insieme una programmazione in tal senso. Le politiche del turismo non si misurano più a livello di città. Follonica vince se riesce a tenere tutto insieme».

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Confesercenti auspica pacchetti che rendano semplice ai turisti la fruizione di tutta la città e magari collegamenti con l’entroterra, ad esempio con percorsi di cicloturismo. Lo sport può essere la chiave anche fuori stagione «La Maremma è un enorme palazzetto dello sport a cielo aperto».

Confesercenti ha definito l’ex Ilva il cuore della città del Golfo «un percorso di riqualificazione che parte da lontano e che è stato fatto a step». Poi prosegue «Servono luoghi di aggregazione, giardini, illuminazione. Un palco per mini eventi, il villaggio di Natale. Lo street food, sfruttando il parco della Rimembranza».

Il piano del traffico è uno degli argomenti che è tornato più volte nelle testimonianze. «Servono nuove aree a traffico limitato nel centro cittadino, limitando il passaggio veicolare, e andando a potenziare un servizio di bike sharing in tutta la città – afferma Confesercenti -. Oltre alla realizzazione dei parcheggi con mezzi di interscambio, alla luce dei numerosi allagamenti che vedono molto spesso la città divisa in due, è auspicabile la realizzazione di un passaggio sopraelevato per collegare la città in caso di emergenze metereologiche».

«L’urbanistica ed il piano del commercio sono fondamentali per lo sviluppo del tessuto economico cittadino: un centro urbano funzionale ed attento al piano del commercio, può dare vita allo sviluppo commerciale dei prossimi 20 anni, prevedendo norme capaci di contrastare la trasformazione di fondi commerciali con cambio di destinazione d’uso. Bisogna favorire la conversione dei fondi al piano terra in attività commerciali. Necessario definire un uso parallelo e rinnovato dell’area dell’ippodromo, con l’obiettivo di rendere la struttura polivalente, creando un polo fieristico».

Confesercenti auspica che il Meq sia sempre più luogo di connessione per il settore ristorativo.

Infine il dato demografico: con 300 decessi in media annui contro 100 nascite, nel 2031 la popolazione sarà di circa 18mila cittadini, ovvero 4 mila in meno rispetto alle punte registrate nel 2008-2009, con un evidente invecchiamento e riduzione della popolazione attiva e di conseguenza una carenza ulteriore di forza lavoro per fare turismo. Per attrarre personale servirebbe la stabilizzazione dei lavoratori. Il turismo è un’industria che non si può esportare e una ricchezza da costruire assieme.

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