«Serve una sinergia tra mondo associativo, imprenditoriale e politica per valorizzare il nostro territorio che è tra i più belli d’Italia» ne è convinto Riccardo Colasanti, nuovo presidente provinciale Assoterziario Confesercenti.
«Siamo molto soddisfatti per aver trovato un presidente capace, riconosciuto e rappresentativo come Riccardo – afferma Marco Di Giacopo coordinatore Assoterziario Confesercenti -. Il commercio ha bisogno adesso più che mai di risorse e proposte, menti ed idee che tutelino e facciano sviluppare il patrimonio commerciale che abbiamo, cioè le nostre botteghe. A Grosseto, in particolar modo, per l’elevatissimo tasso di grande e media distribuzione che la caratterizza, la sfida è ancora più importante: salvare le attività di vicinato equivale a tutelare i nostri quartieri, le nostre strade, ed anche un commercio più a misura di cittadino e di conseguenza sostenibile».
Colasanti, da sempre attivo nel centro storico in cui, negli anni, ha promosso iniziative ed eventi, dice: «Voglio, attraverso la mia voce e Confesercenti, dare la parola ai commercianti del centro storico, centro che sta vivendo un momento di difficoltà. Con il direttore, Andrea Biondi, abbiamo la stessa visione a lunga distanza per questo centro storico, per questo ho deciso di accettare questo incarico».
Purtroppo la situazione non è semplice, tra concorrenza del mercato on line e due centri commerciali che schiacciano i negozi di vicinato e il centro storico, vaso di coccio tra vasi di ferro.
«Molte aziende negli anni hanno chiuso. È sopravvissuto chi ha puntato sulla qualità. Siamo rimasti cattedrali nel deserto. Mi rendo conto che la politica attuale subisca le scelte scellerate del passato, ma la possibilità di far diventare appartamenti i fondi commerciali è stata una decisione infelice. Stiamo parlando di fondi spesso senza finestre, umidi, in cui finiscono per vivere persone disperate, con un ulteriore degrado per quelle vie come via Colombo o via Solferino».
Colasanti si rivolge all’amministrazione con tre richieste fondamentali: «Non spostare gli uffici comunali fuori, ma tenerli nel centro storico, così da dare alla gente l’opportunità di passeggiare nelle vie del centro. Investire sul turismo ampliandolo specie nel periodo primaverile e autunnale con iniziative come quella di sabato voluta dall’assessore Luca Agresti, la Notte della cultura che ha portato tanta gente. Ma vedo anche un potenziale nel Marraccini, che potrebbe diventare un museo del vino prendendo spunto da Montalcino. Infine, serve un piano del colore e un piano del colore urbano per i palazzi perché esprimano la propria eleganza. Non si può vedere nelle piazze del centro ombrelloni sponsorizzati ciascuno di un colore differente. Prendiamo spunto da piazza del Campo».
Colasanti pensa anche ad una distribuzione del tipo di attività commerciali a seconda delle zone. Se piazza della Palma, o piazza del Sale o ancora piazza San Michele, si prestano ad ospitare nuove licenze di mangia e bevi, dobbiamo invece tutelare altre vie del commercio dall’apertura di ristoranti che vedrebbero inevitabilmente saracinesche chiuse per gran parte della giornata sino a sera. Evitiamo di fare come il corso di Castiglione dove la sera si vede solo gente a tavola che mangia».
Colasanti chiede agevolazioni per quei commercianti che vogliono ampliarsi consentendo l’accorpamento di più fondi «per sopravvivere servono strutture medio grandi».
«Da imprenditore sono spesso critico anche con me stesso e cerco sempre di migliorarmi. Dobbiamo trovare una quadra per ill centro commerciale naturale in cui purtroppo c’è stata poca collaborazione forse anche a causa della crisi che ha portato i commercianti a concentrarsi sulla propria attività. Credo che la rinascita nasca dagli imprenditori e l’amministrazione debba fare una programmazione a lunga distanza. Investimenti coraggiosi e proficui da qui a dieci anni. Da parte nostra il nostro intento è non lasciare sola l’amministrazione: chiediamo condivisione, serve una camera di regia per capire dove andare. Per questo auspico che Confesercenti prenda per mano le associazioni così da sviluppare progetti utili, pragmatici per il territorio».
Colasanti parla anche del commercio on line: «Purtroppo contrastarlo è impossibile. Invece di percepirlo solo come concorrenza sleale dobbiamo pensare a come sfruttarlo a nostro vantaggio: creando una sinergia tra imprenditori del centro storico che ci permetta di abbassare i costi, magari con un punto ritiro e spedizioni in centro».
E infine il turismo «Dobbiamo puntare a un turismo di alta qualità, che la Maremma ospita già sulla costa e nell’entroterra un turista incuriosito dall’arte, dalla cultura e dal bello. Dobbiamo creare una sinergia tra centro storico e costa (Principina e Marina) da aprile a ottobre con ciclabili, con turismo sportivo che preveda la partenza dal centro storico. Corse podistiche che si sviluppino sulle Mura unendo sport e cultura».