Pos obbligatorio da fine giugno, Caso: «Prima si taglino le commissioni»

Giovanni Caso

«Sarebbe importante tagliare le commissioni prima di rendere obbligatorio il Pos». A dirlo Giovanni Caso presidente Confesercenti Grosseto che commenta così la scelta di anticipare al 30 giugno le sanzioni per chi non accetta i pagamenti tramite carte.

«Tra l’altro il taglio è stato più volte promesso e mai realizzato se non in minima parte. Il rischio è sempre lo stesso: concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti. Ulteriori costi e guadagni che si assottigliano. Di contro le grandi piattaforme online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri».

«Tra l’altro voler far passare l’idea che questo sia l’unico modo per combattere l’evasione è quantomeno poco collegato alla realtà: i pos attivi in Italia sono 3,4 milioni, un milione in più in soli cinque anni, ma a questo aumento non è corrisposto un equivalente incremento dei proventi della lotta all’evasione».

Confesercenti è da sempre d’accordo sulla lotta all’evasione «Che danneggia in primis le imprese oneste. Quello che chiediamo è che non venga perseguito con provvedimenti onerosi o punitivi per le attività. Servono incentivi, non sanzioni, a partire da un taglio significativo dei costi d’utilizzo di carte e bancomat».

Dal 30 giugno la mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento, porta ad una sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

Secondo la Confesercenti la moneta elettronica è sicuamente un vantaggio, «visti i rischi di sicurezza derivanti dalla gestione del contante. Servono consistenti riduzioni delle commissioni applicate per l’accettazione di carte di credito e di debito, che devono essere nulle per importi fino a 50 euro. Va promossa, allo stesso tempo, la competizione tra carte di credito e di debito e i sistemi di pagamento tecnologicamente più evoluti, come quelli next-gen, il cui costo per gli esercenti è già oggi notevolmente inferiore».